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XVI edizione di Some Prefer Cake si è conclusa con tanta energia e gioia lesbica che si sono sprigionate per tre giorni. La giuria 2024 ha decretato le proprie scelte, e come sempre abbiamo annunciamo i film vincitori per le giurate e per il pubblico in sala.
Per la categoria
miglior lungometraggio narrativo è stato premiato "
Housekeeping for beginners" , film macedone su una famiglia queer oltre i legami di sangue e le convenzioni.
La motivazione della giuria: "
Premiamo “Housekeeping for Beginners” per averci trasportato in luoghi poco frequentati dall’immaginario cinematografico, sia geograficamente che socialmente. Abbiamo amato la leggerezza nel ritrarre situazioni molto drammatiche e la capacità di rappresentare dei legami non convenzionali, imperfetti ma funzionali. In questa complessità navighiamo ma non la ritroviamo spesso al cinema, per questo vogliamo premiare questa piccola grande storia di affetto e cura e sudore. Abbiamo bisogno di vedere altre sfamiglie per poterle immaginare e costruire! Primo piano di bambina sorridente in braccio a una donna che la guarda
Per la categoria miglior cortometraggio è stato premiato "The Archive: Queer Nigerians", piccolo e intenso lavoro sulle storie di alcune persone queer nigeriane.
La motivazione della giuria: "Premiamo “The archive:queer nigerians” di Simisoulaluwa Akande per la capacità di illustrare e farci sentire partecipi di storie lontane ma presenti. Per la potenza dell’alternanza tra parte documentaristica e messa in scena. Come esperienza di rappresentazione e riscrittura di un’eredità culturale negata alle persone queer. Perché ci restituisce il ritratto di una collettività migrante nella sua specificità. “Hanno trasformato in demoni le nostre divinità”, ma ci rimane San Prefer Cake!!
Menzione speciale al corto croato di animazione, "Y": "Perfetto nella sua apparente semplicità – eccitante nel tracciare e rompere le linee, disegnando il desiderio lesbico. persona di spalle che guarda la finestra".
La giuria documentari ha invece premiato come miglior film Life is not a competition, but I’m winning, documentario della regista tedesca Julia Fuhr Mann, che ha ringraziato in presenza il festival.
La motivazione della giuria: "Per aver attraversato le violenze sui corpi delle donne, e delle soggettività identificate come femminili, in un continuo rimando tra passato e presente, tra classificazioni imposte e identità percepite, con un linguaggio d’impatto che sfida i canoni del documentario. Per aver guardato con speranza (e permetterci di farlo) al di là di categorizzazioni, minoranze e diversità, che vanno oltre il genere, le etnie e le performatività dei corpi. Il premio va a LIFE IS NOT COMPETITION BUT I’M WINNING di Julia Fuhr Mann.
gruppo di atletǝ sedutǝ a terra che parlano"
Il pubblico ha invece votato e premiato: come miglior lungometraggio narrativo "In the company of women", miglior cortometraggio "Nobody will love a monster", e miglior documentario "Bye bye Tiberias".