La mattatrice del
Trevignano FilmFest è stata lei, Jasmine Trinca. E’ giunta a Trevignano ben prima della proiezione del suo film, è salita sul palco per la presentazione e poi è rimasta tra le poltrone, pienissime, del Cinema Palma per rivedersi “
Maria Montessori – La Nouvelle Femme”, di cui è protagonista, assicurando il pubblico che sarebbe rimasta anche dopo. Parecchi spettatori hanno dovuto sedersi in sala B, dove il film di Léa Todorov veniva proiettato in contemporanea. "
Avrà scioccato voi, come me" – ha esordito Jasmine "
il sapere che Maria Montessori ha dovuto lasciare il figlio, per seguire la sua missione, e che da donna laureata in medicina non poteva firmare da sola le sue ricerche, e non veniva pagata"”. Tante domande da parte del pubblico, letteralmente ammaliato, mentre era già scoccata la mezzanotte.
E’ stata l’edizione dei record, la tredicesima del
Trevignano FilmFest dedicata al “
Sogno di un mondo perduto”. Per il pubblico, che è accorso numeroso persino giovedì pomeriggio e sera, giorni in cui di solito non si fa un pieno di presenze. Record anche per i film italiani proiettati (ben 6 su 11): fin qui il nostro cinema, a differenza di quello francese, non aveva fornito agli organizzatori temi di grande impatto sociale. Record per le opere a regia femminile, più della metà, e per il numero dei trofei assegnati in presenza, ben 9: a
Claudia Brignone (“
Tempo d’attesa”), a
Daniela Porto (Il mio posto è qui”), a
Nicolò Bassetti (“
Nel mio nome”), all’attrice tedesca di origine siriana
Bayan Layla (“
Elaha”), che con la sua simpatia e la sua spontaneità ha conquistato il pubblico, a
Marta Savina (“
Primadonna”), al
Liceo Vian di Bracciano, al quale il trofeo del FilmFest è stato donato per un corto dedicato all’atleta paralimpico Edoardo Giordan, medaglia di bronzo nella scherma a Parigi e presente sul palco del Palma, a
Jasmine Trinca, a
Tommaso Santambrogio (“
Gli Oceani sono i veri Continenti”) e a
Marco Amenta (“
Anna”) . Notevole è stato anche il risalto mediatico dell’evento: il messaggio video che annunciava il FilmFest “viaggiava” persino dentro ai treni della metropolitana di Roma.