Presentata nella sezione Freestyle della Festa del Cinema di Roma
Ciao Bambino, l’opera prima del regista napoletano
Edgardo Pistone, prodotta da Bronx Film, Anemone Film, Mosaicon Film e Minerva Pictures Group.
Attilio vive con i genitori in un rione popolare di Napoli. Trascorre le giornate in giro con i suoi migliori amici, al bar, al mare o a compiere furtarelli per guadagnare qualche euro. Un giorno viene incaricato di proteggere una giovane prostituta dell’est, Anastasia. Con il tempo Attilio dovrà ammettere a sé stesso di essersene innamorato e di volere una vita insieme a lei lontano da Napoli. La realtà lo metterà però a dura prova, tra i debiti del padre appena uscito dal carcere, e una vita che gli sembra da sempre destinata all’infelicità.
“Nel mondo ci sono una serie di cose brutte, cattiverie, invidie, prepotenze, e due persone che si vogliono bene è una cosa bella e allo stesso tempo strana”, dice Attilio ad Anastasia, destinati ad amarsi, ma condannati a rinunciare sin da piccoli alla spensieratezza e alla bellezza della giovinezza: lui affrontando la povertà e il vizio del gioco del padre, lei costretta prostituirsi una volta giunta in Italia dopo aver lasciato la sua famiglia in Ucraina. Due mondi così lontani eppure così vicini in un destino tragico, senza intravedere un futuro diverso se non quello scelto da altri per loro. “Spesso gli adulti commettono uno sbaglio, considerano i ragazzi essere liberi, ma è un pensiero malinconico, un’idea romantica la loro, per due motivi: il primo, loro sono i più grandi nemici della libertà, il secondo non lo conosco”. È una delle frasi che aprono il film e che spiegano nella maniera più efficace la condizione di chi nasce nel posto sbagliato, come Attilio e Anastasia. Riuscirà l’amore, un sentimento puro e pulito a svoltare le loro vite destinate dalla nascita al dolore?
È una Napoli che conosciamo bene quella raccontata da Edgardo Pistone in “Ciao Bambino”, opera prima sceneggiata insieme a Ivan Ferone, quella mostrata in numerosi film e serie tv in cui la criminalità regna sovrana e le persone comuni che si trovano immischiate volenti o nolenti nelle sue dinamiche sono soltanto pedine da usare o eliminare. Qui quelle pedine illuminano l’oscurità costante, fatta di furti, spaccio, crimini e disperazione, con la speranza e la bellezza. Il bianco e nero scelto dal regista per rappresentare le loro vicende esprime appieno la malinconia e la rassegnazione dei protagonisti, quella di Attilio nei confronti del padre e dei suoi “demoni”, quella di Anastasia, oggetto del piacere di uomini senza scrupoli.
Una vicenda semi – autobiografica per il regista, che in una sorta di catarsi sceglie di far recitare suo padre, e mette, come ha spiegato, “in bella copia” i suoi ricordi e drammi in una storia che presto si distacca dalla realtà per lasciare posto alla fantasia, al “vizio della speranza”, per citare il titolo di un altro film, restituendoci un film toccante con giovani attori, scelti “dalla strada”, spontanei ed espressivi.
Nel cast Marco Adamo, Anastasia Kaletchuk, Luciano Pistone, Pasquale Esposito, Salvatore Pelliccia, Sergio Minucci, Luciano Gigante, Attilio Peluso, Antonio Cirillo e Rosalia Zinno.
25/10/2024, 21:00
Caterina Sabato