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Note di regia di "La Fuga dei Folli"


Note di regia di
Cosa è "La Fuga dei Folli"? Una semplice fuga da un manicomio o qualcosa di più profondo? La fuga dei folli è una storia dove nulla è come appare: ogni azione, persona e parola contiene un forte valore metaforico. Quella che inizia come una storia on the road e si trasforma in una delicata storia di amicizia e di speranza.

La storia è mirata a una riflessione culturale che non intende porre un giudizio sulla cosiddetta normalità, e non si pone nemmeno l’obiettivo di fare un processo agli stereotipi violenti e oppressivi che ancor oggi si presentano, purtroppo, in molte forme, ma si concentra altresì sul bisogno di evasione della persona da una condizione inumana e subumana. La sceneggiatura mette lo spettatore di fronte alla dura condizione che le persone affette da malattie mentali hanno all’interno della società, spingendo lo spettatore a empatizzare con loro e a tifare addirittura per la riuscita della loro stessa missione.? Ma cosa accadrebbe ai protagonisti se fallissero nella loro impresa e subito dopo decidessero di tornare nel loro posto sicuro, in quelle che è ormai la loro unica casa, il manicomio?? E cosa accadrebbe se ad attenderli ci fosse solo un cancello chiuso?

È proprio da questa domanda che prende vita La fuga dei folli, cortometraggio che si svolge durante il primo giorno di applicazione della Legge Basaglia, legge che abolì i manicomi in cui venivano rinchiuse, quasi sempre contro la loro volontà, le persone con disturbi mentali.
L’ intento di questa storia è quello portare il pubblico a riflettere sul concetto di normalità, spesso usato solo come scudo per proteggersi da chi è diverso, e di guardare gli emarginati della nostra società con occhi diversi.

Emilio Fallarino