Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Non Temere"

Cast

Interpreti:
Francesco Carnelutti (Giuseppe)
Alessandra Costanzo (Anna)
Domitilla D'Amico (Giulia)

Soggetto:
Marco Calvise
Francesco Carnelutti

Sceneggiatura:
Marco Calvise
Paola Savinelli

Musiche:
Gianfranco Marongiu

Montaggio:
Rosa Santoro

Costumi:
Francesca Sciuga

Scenografia:
Matteo Cecconi
Nicolò Ghio (Assistente)

Fotografia:
Federico Annicchiarico

Suono:
Gianfranco Marongiu (Sound Design)
Emanuela Cotellessa (Montaggio)
Gaetano Musso (Mix)
Enzo Di Liberto (Rumori in Sala)

Casting:
Stefania Papirio

Aiuto regista:
Berenice Vignoli

Produttore:
Marco Calvise
Nicoletta Cataldo

Edizione:
Valeria Anci

Organizzatore Generale:
Nicoletta Cataldo

Direttore di Produzione:
Alessia Della Marca

Assistente di Produzione:
Eva Lupo

Assistente Operatore:
Francesco Argenziano

Aiuto Operatore:
Matteo Rea

Trucco:
Alessandro Zappaterra

Parrucco:
Alessandro Zappaterra

Colorist:
Ludovico Bettarello

Grafica e Titoli:
Loris Laccu

Non Temere


Regia: Marco Calvise
Anno di produzione: 2016
Durata: 20'
Tipologia: cortometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia
Distributore: n.d.
Data di uscita: 12/06/2016
Formato di ripresa: Red
Formato di proiezione: DCP, colore
Titolo originale: Non Temere
Altri titoli: Have No Fear

Sinossi: Giuseppe, malato di Alzheimer ad uno stadio avanzato, è ricoverato in una clinica. Questo è il racconto di una sua giornata, della sua routine, della sua realtà sempre uguale a se stessa, di ogni cosa vissuta sempre come fosse la prima volta.Come ogni mattina un' infermiera entra nella stanza di Giuseppe per svegliarlo, ma quel giorno Giuseppe ha già gli occhi aperti, ansima, agitato da un inquietante incubo. Così comincia la sua giornata. In mensa, Giuseppe è seduto e gli si avvicina Anna, sua moglie, ma lui non la riconosce. La comunicazione si sviluppa solo attraverso il sentire e le emozioni, poco spazio hanno le parole di Anna, che non riescono a penetrate in quel mondo in cui Giuseppe è rinchiuso.
Giulia, la figlia di Giuseppe, mettendo da parte il suo dolore, riesce ad entrare in quel mondo. Lo fa attraverso la musica ed un vecchio diario, dove Giuseppe scriveva le sue cose. Sfogliando il diario il morbo prende forma. Più le pagine scorrono e più la scrittura si fa incerta, disordinata, più rada, fino a diventare incomprensibile. In fondo, le pagine bianche segnano il punto di non ritorno. Padre e figlia si guardano negli occhi perdendosi l'uno nell'altra. L'ultima pagina, prima del vuoto, nasconde l’ultimo messaggio di Giuseppe.

Sito Web: http://

Ambientazione: Roma (Casa di Riposa Santa Francesca Romana)

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