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Constanze Ruhm


Biografia:
Constanze Ruhm vive tra Vienna e Berlino e lavora come filmmaker, artista, autrice e curatrice. In generale i suoi lavori possono essere definiti come delle costellazioni piuttosto che narrazioni lineari, mondi in cui le prospettive si spostano a seconda del punto di vista dello spettatore e dove i codici - dalla performance alla finzione - si mescolano incessantemente. «Ho bisogno di questa apertura di forme estetiche ma che siano, allo stesso tempo, sempre profondamente legate alle posizioni politiche, alle questioni e alle prospettive femministe, alla critica del patriarcato e alle forme egemoniche di narrazione».
I suoi film e le sue installazioni investigano la relazione tra cinema, nuovi media e archivi focalizzandosi sulla storia dei film e sui personaggi cinematografici femminili sospesi tra finzione e realtà, tra documentazione e fantasma. Il suo interesse principale è rivolto a rappresentazione e performatività e alla loro relazione con la storiografia femminista. Affronta così i temi dell'identità femminile, facendo appello alla teoria femminista che tende a mettere in luce la dimensione di genere e il rapporto di dominio che si esercita all'interno delle produzioni cinematografiche utilizzando lo strumento della ripetizione, uno dei concetti fondamentali del suo lavoro. Anche se variano formalmente e concettualmente o in termini di estetica, tutti i suoi film sono profondamente collegati tra loro. «Il processo di sviluppo è molto idiosincratico, direi... una volta che c'è un soggetto chiaro, funziona come un centro gravitazionale, come una calamita, una forza che attira altri sotto-argomenti, temi, immagini, idee, testi e così via. Colleziono materiali da molto tempo; è un processo come scrivere un testo, poiché la mia scrittura gioca sempre un ruolo molto importante nei miei film. In questo senso è un processo veramente saggistico; gran parte della realizzazione, della strutturazione avviene successivamente, in sala di montaggio. Ogni nuovo progetto è una nuova strada e non so dove mi porterà – il che è anche bello in un certo senso, perché a volte sento che il film stesso “vuole” qualcosa, ha un desiderio e io sono solo qualcuno da scoprire quel desiderio, come piuttosto essere un mezzo attraverso il quale passano quei flussi di narrazioni e immagini».
Dal 1996, insegna Film e Video in contesti internazionali e dal 2006 è docente all’Accademia di Belle Arti di Vienna. I suoi lavori hanno partecipato a mostre ed esibizioni internazionali: tra le ultime si ricorda Putting Rehearsals to the Test, in collaborazione con Sabeth Buchmann e Ilse Lafer (VOX Centre de l’image contemporain, Leonard and Bina Ellen Gallery, SBC Gallery, Montréal 2016).
(ultima modifica: 18/10/2021)