Sinossi *: Nato in Francia da genitori italiani (padre toscano e madre romagnola di Borghi), all'etą di otto anni Gianni Fucci si trasferisce a Santarcangelo di Romagna fin dall'infanzia, e apprende il dialetto santarcangiolese come seconda lingua madre.
In gioventł dą vita, assieme ad altri giovani intellettuali santarcangiolesi, al sodalizio che in seguito divenne noto come E' circal de' giudéizi . Ha svolto diversi lavori, chiudendo la sua vita attiva con l'incarico di responsabile della biblioteca comunale di Santarcangelo.
Il suo esordio come poeta dialettale risale alla metą degli anni settanta sulla rivista «Il lettore di provincia», diretta dall'amico Flavio Nicolini. Nel 1981 pubblica il suo primo libro di poesie, La mórta e e' cazadņur, edito da Maggioli. Da allora ha pubblicato numerose raccolte, vincendo diversi premi. Le sue poesie sono presenti in diverse antologie.
Sebbene Fucci sia principalmente un letterato, l'esigenza di scrivere il dialetto santarcangiolese lo ha indotto ad affrontare l'analisi del proprio dialetto, sulle basi gettate da Nino Pedretti. All'inizio degli anni ottanta č stato chiamato a far parte di una commissione istituita dall'Associazione Amici dell'Arte di Cervia, avente lo scopo di definire un'ortografia comune per i dialetti romagnoli. I criteri definiti dalla commissione sono stati in seguito pubblicati nel volume Regole fondamentali di grafia romagnola (Ravenna, Edizioni del Girasole, 1986). Si deve a Fucci l'introduzione del grafema <ź> nella grafia del santarcangiolese.
Note:
Il materiale fotografico presente nel documentario č tratto dall'Archivio Gianni Fucci, Focus - Fondazione Culturale Santarcangelo, Istituto Musei Comunali e dall'Archivio Comune di Santarcangelo.
Il filmati di repertorio sono tratti dai film "La Bambola" (1952) di Flavio Nicolini ed "I Sette Contadini" (1958) di Elio Petri.