Regia:
Giovanna Taviani
Anno di produzione: 2006
Durata: 60'
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia/Francia
Produzione:
Nuvola Film; in collaborazione con
G.B. Palumbo Editore,
Yenta Production
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di proiezione: HD/Super 16mm, colore
Titolo originale: Ritorni
Altri titoli: Homecomings
Sinossi: Tutti gli anni, in estate, sul molo di Trapani, ad un braccio di mare dall’Africa, centinaia di maghrebini giunti da tutte le parti d’Italia e d’Europa, in fila sotto il sole d’agosto, s’imbarcano sulla nave diretta a Tunisi per trascorrere le vacanze con le famiglie d’origine. Sono quelli che ce l’hanno fatta e che ogni anno tornano a casa per raccontare il loro “sogno” europeo.
Karim Hannachi, tunisino, insegnante di lingua araba all’Università di Catania, con sede a Ragusa, responsabile della comunità maghrebina di Mazara del Vallo, dove è arrivato giovanissimo e dove vive con la moglie siciliana e i suoi due figli. Ogni anno anche lui sale su quella nave per tornare con la famiglia alla sua terra d’origine, Nefta, dove lo attendono la madre, le sorelle, gli amici insegnanti, i ricordi degli allievi arabi e, soprattutto, la solitudine del suo deserto. Il film racconta i volti, i paesaggi, le parole ed i silenzi che accompagnano questo lungo viaggio verso il Sud; mentre dal nord di una Parigi insolitamente assolata e deserta due nuove voci si aggiungono a quella di Karim. Sono le voci di due grandi personaggi del Maghreb, che, come lui, hanno fatto del tema del trapianto una ragione di vita, oltre che di ricerca culturale, e che, dopo essere stati attraversati dall’Occidente, riflettono sulle proprie origini attraverso il distacco culturale della distanza. Assia Djebar, algerina, regista e scrittrice di lingua francese, neo membro dell’ Académie Française, vive tra Francia e Stati Uniti, esule volontaria e dissidente, non torna in Algeria dagli anni ‘90. Tahar Ben Jelloun, scrittore marocchino, è appena rientrato da Tangeri, dove ogni estate va a trascorrere due mesi di vacanza, e ora nel suo studio di Saint Germain de Pres riflette sul destino dei rapporti tra Occidente e Oriente.
Tre voci, tra le molte raccolte e perse nel lento vortice di corpi e suoni che colorano il viaggio. Contaminazione, conflitto e nostalgia. Tre diversi ritorni e una sola domanda. Viaggiare, conoscere, andare, tornare. E’ ancora possibile in una società dilaniata dal fanatismo religioso e omologata dal processo di “globalizzazione”?
Sito Web:
http://"Ritorni" è stato sostenuto da:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC)
Note:
Consulente linguistico Amine Messadi, ricerche d'archivio Gabriele Scardino.