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Suona Ancora - Il coraggio dei figli e nipoti della Shoah è stato quello di vivere


Regia: Giuseppe "Beppe" Tufarulo
Anno di produzione: 2015
Durata: 57'
Tipologia: documentario
Genere: sociale/storico
Paese: Italia
Produzione: Global Vision Group, Rai Cinema
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: HD, colore
Titolo originale: Suona Ancora - Il coraggio dei figli e nipoti della Shoah è stato quello di vivere

Sinossi: "Suona Ancora - Il coraggio dei figli e nipoti della Shoah è stato quello di vivere" è un documentario ideato e scritto da Cesare Israel Moscati come prosecuzione del film I figli della Shoah. Il progetto, che si segmenta attraverso la realizzazione di una serie di documentari (i quali seguono lo stesso filo conduttore ma che si differenziano per tematiche e sfumature differenti), mediante interviste, raccolte di testimonianze, ha l’obiettivo di entrare nell’anima dei figli della Shoah e scavare nel profondo dolore del lutto non sempre elaborato e della conseguente devastazione psicologica causati dalla Shoah a coloro che sono rimasti vivi e ai loro figli e nipoti, e attraverso i racconti di questi ultimi ricostruisce e da voce al “futuro” della Shoah, attraverso le voci dei suoi figli e nipoti rimasti anch’essi vittime di una alienazione come “prodotto della Shoah”. Girato tra Budapest, Berlino, Roma e Tel Aviv mette in relazione le storie personali dei protagonisti e delle loro famiglie ed il loro profondo legame con la musica. Sono tutte famiglie di musicisti o personaggi che hanno un legame sentimentale o spirituale con la musica.

Sito Web: http://

Ambientazione: Roma / Tel Aviv (Israele) / Berlino (Germania) / Budapest (Ungheria)

Note:
IL PROGETTO
"Suona Ancora - Il coraggio dei figli e nipoti della Shoah è stato quello di vivere" è un documentario ideato e scritto da Cesare Israel Moscati come prosecuzione del film “I figli della Shoah”. Il progetto, che si segmenta attraverso la realizzazione di una serie di documentari, (i quali seguono lo stesso filo conduttore ma che si differenziano per tematiche e sfumature differenti), mediante interviste, raccolte di testimonianze, ha l’obiettivo di entrare nell’anima dei figli della Shoah e scavare nel profondo dolore del lutto non sempre elaborato e della conseguente devastazione psicologica causati dalla Shoah a coloro che sono rimasti vivi e ai loro figli e nipoti, e attraverso i racconti di questi ultimi ricostruisce e da voce al “futuro” della Shoah, attraverso le voci dei suoi figli e nipoti rimasti anch’essi vittime di una alienazione come “prodotto della Shoah”. In particolare questo documentario, girato tra Budapest, Berlino, Roma e Tel Aviv mette in relazione le storie personali dei protagonisti e delle loro famiglie ed il loro profondo legame con la musica. Sono tutte famiglie di musicisti o personaggi che hanno un legame sentimentale o spirituale con la musica. La musica, l’artete, vissuta in modo differente da ogni personaggio, e diverse reazioni su come dopo la guerra essa sia riuscita a cambiare il loro animo, a trasformare la loro vita, a trasmettere un senso di continuità, di sfogo, di umanità, oppure su come la musica ed il sentimento legato ad essa ed ai ricordi delle perdite subìte, sia diventata un profondo macigno rimasto dentro di loro senza che essi siano potuti guarire completamente. Vedremo, infatti, come alcuni personaggi di questo straordinario viaggio abbiano “emancipato” il loro dolore attraverso l’ausilio dell’arte, e come altri lo abbiano sepolto insieme alla musica e continuando a convivere con entrambi, nell’abisso del silenzio. Molto sentito è anche il legame tra la loro vita attuale ed il moderno antisemitismo, che essi vivono comunque in modo differente: vi è chi lo affronta con molta consapevolezza, chi ne fugge nascondendo la propria identità, chi invece lo affronta non facendosene coinvolgere perché volge uno sguardo pieno di fiducia verso il futuro. La scelta dei Paesi non è casuale, perché da’ voce ai cittadini di alcuni Paesi con maggiore concentrazione di antisemitismo secondo le statistiche attuali. (escluso ovviamente Israele) Suona ancora - Il coraggio dei figli e nipoti della Shoah è stato quello di vivere è strutturato con una serie di interviste nelle varie città europee e poi in Israele dove viene suonata da un bambino di dodici anni la viola proveniente dai campi di sterminio che uno dei protagonisti, Amnon Weinstein, restauratore dei violini, molti anni fa aveva recuperato e restaurato. Il documentario raccoglie pezzi di vita e di ricordi vissuti nel conseguente vuoto
esistenziale causato dalla perdita di identità e dallo sradicamento dalle proprie radici dopo la Shoah. In alcuni dei protagonisti, per fare solo un esempio, questo fattore è molto forte, e in alcuni casi vi è un implicita difficoltà di parlare della propria famiglia, in altri casi un fortissimo attaccamento ad essa e ad una serie di ricordi e particolari simboli che mantengono il legame con il passato. I sentimenti contrastanti, il dolore, l’elaborazione di lutti forse mai espressi e mai raccontati trovano spazio in una rappresentazione visiva che vede la solidale e parallela presenza dello stesso autore, come figlio della Shoah insieme agli altri, cercando di far emergere, attraverso un’alchimia che vuole scavare, non solo nei ricordi, ma soprattutto nel processo di cambiamento, quel passaggio dal dolore della Shoah al modo in cui ogni personaggio ha fatto della musica e del suo ricordo uno strumento di liberazione oppure uno strumento di visione e di commemorazione dei propri stessi pensieri e delle proprie ferite nascoste.


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