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locandina di "Ambin - La Roccia e la Piuma"

Cast


Soggetto:
Fredo Valla

Sceneggiatura:
Fredo Valla

Musiche:
Flavio Giacchero

Montaggio:
Giuseppe "Beppe" Leonetti
Andrea Fantino

Fotografia:
Elia Lombardo
Fabio Ferrero
Yalmar Destefanis

Suono:
Andrea Fantino
Yalmar Destefanis

Operatore Drone:
Fabio Ferrero

Finalizzazione:
Roberto Allegro

Finalizzazione:
Marco Fantino

Organizzatore Generale:
Fabio Ferrero

Organizzatore Generale:
Andrea Fantino

Organizzatore Generale:
Beatrice Chiesa

Traduzioni:
Agnés Dijaux

Archivio:
Anselmo Arasso

Produttore Esecutivo:
Ines Cavalcanti

Ambin - La Roccia e la Piuma


Regia: Fredo Valla
Anno di produzione: 2023
Durata: 63'
Tipologia: documentario
Genere: ambiente/etnologico
Paese: Italia
Produzione: Unione Montana Alta Val Susa, Regione Piemonte, Chambra d'Òc
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Sara Longo
Titolo originale: Ambin - La Roccia e la Piuma

Sinossi: La camera vola e ronza, con l’occhio sulle montagne… Ciò che vediamo (o crediamo di vedere), che si specchia nell’obiettivo lassù e si riflette nei nostri occhi, è il Massiccio d’Ambin: un acrocoro, un deserto d’alta quota sul confine fra l’Italia e la Francia che l’aridità del mutare del clima colora nei toni dell’ocra. Quindici cime oltre i tremila metri. E laghi e roccia e ghiacciai… Crepacci come tagli che l’artista dei tempi caldi ha affondato (e disegnato) nel poco ghiaccio che resiste al cambiamento climatico.
Ma è davvero l’Ambin? O la sua apparenza?
Ciò che la montagna mostra di se all’obiettivo é il vero, il vasto Ambin? o il vero Ambin è altro e altro ancora. E’ immagine che muta nelle stagioni, nelle ere geologiche, nei tempi dell’uomo?
A esplorarlo, l’Ambin si rivela coscienza del nostro presente. Immagine riflessa nelle memorie del nostro passato. Si rivela ostacolo, montagna di inciampo e transito ai cammini dell’uomo: barriera e snodo. Luogo ostile e di ostilità, di fortezze e cannoni puntati, ma anche di pacifici sport, di esplorazioni di ghiacci e vette, e di boschi e di vacche, latte e formaggi. Nella sua memoria di sasso e di ghiaccio, nella sua vastità, l’Ambin, arso di questi nostri tempi di mutazione climatica, conserva l’immagine di eserciti e condottieri a cavallo, persino di elefanti, e passaggi di santi, di artisti, di papi… e giornate di sole, di vento, di neve, di tormente e valanghe, di antichissimi mari, e di pellegrini in viaggio… di colori bruciati, di sole, di acqua, di secchezza, di contrabbandieri, di cacciatori, fuggitivi e migranti… di animali sopravvissuti nella leggenda e nel ricordo. Persino di incontro (e scontro) di lingue: d’oc, francoprovenzale, italiano, francese… piemontese. Montagna vasta, l’Ambin: di confini aperti, di confini chiusi… perché l’Ambin è, non è… perché l’Ambin è… la montagna delle complessità.

Sito Web: http://www.fredovalla.it/esprit-dambin/

Video


Foto