banner430X45
locandina di "Fortapàsc"

Cast

Interpreti:
Libero De Rienzo (Giancarlo Siani)
Valentina Lodovini (Daniela)
Michele Riondino (Rico)
Massimiliano Gallo (Valentino Gionta)
Duccio Camerini (Angelo Nuvoletta)
Antonio Buonomo (Lorenzo Nuvoletta)
Gianfranco Gallo (Donnarumma)
Ettore Massa (Antonello Maresca)
Roberto Calabrese (Geometra)
Raffaele Vassallo (Ciro)
Maria Lauria (Infermiera)
Tony Laudadio (Antonio Bardellino)
Salvatore Cantalupo (Ferrara)
Ennio Fantastichini (Sindaco Cassano)
Ernesto Mahieux (Sasā)
Daniele Pecci (Capitano Sensales)
Gianfelice Imparato (Pretore Rosone)
Ivano Marescotti (Gian Lorenzo Branca)
Renato Carpentieri (Professore Amato Lamberti)
Marcello Mazzarella (Emissario Siciliani)
Salvatore Striano (Affiliato del Clan Gionta)
Gigi Mipi
Rita Montes
Sascha Zacharias
Paco De Rosa (killer Siani)
Gigio Morra (Carmine Alfieri)

Soggetto:
Marco Risi
Andrea Purgatori
Jim Carrington

Sceneggiatura:
Marco Risi
Andrea Purgatori
Jim Carrington

Musiche:
Franco Piersanti

Montaggio:
Clelio Benevento

Costumi:
Ortensia De Francesco

Scenografia:
Sonia Peng

Fotografia:
Marco Onorato

Suono:
Massimo Simonetti
Gianluca Merli

Casting:
Dino Giarrusso

Produttore:
Angelo Barbagallo
Gianluca Curti

Assistente alla regia:
Simone Di Carlo

Operatore Subacqueo:
Simone Trecca

Fortapāsc


Regia: Marco Risi
Anno di produzione: 2009
Durata: 108'
Tipologia: lungometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia
Produzione: BI. BI. Film, Minerva Pictures Group; in collaborazione con Rai Cinema
Distributore: 01 Distribution
Data di uscita: 20/03/2009
Formato di ripresa: 35mm
Formato di proiezione: 35mm, colore
Ufficio Stampa: Studio Nobile Scarafoni
Titolo originale: Fortapāsc
Altri titoli: Fort Apache

Recensioni di :
- NFF XVII - "Fortāpasc", cronaca di una morte annunciata
- "Fortāpasc", Risi racconta la storia di un “eroe borghese”

Sinossi: Nel 1985 Giancarlo Siani viene ucciso con dieci colpi di pistola. Aveva 26 anni. Faceva il giornalista, o meglio era praticante, abusivo, come amava definirsi. Lavorava per Il Mattino, prima da Torre Annunziata e poi da Napoli. Era un ragazzo allegro che amava la vita e il suo lavoro e cercava di farlo bene.
Aveva il difetto di informarsi, di verificare le notizie, di indagare sui fatti. Č stato l’unico giornalista ucciso dalla camorra.
Noi qui lo seguiamo negli ultimi quattro mesi della sua vita. La sua ultima estate quando, dal Vomero, dove abitava, tutti i giorni scendeva all’inferno di Torre Annunziata, regno del boss Valentino Gionta. Tutto, in quel periodo, ruotava intorno agli interessi per la ricostruzione del dopo terremoto e Giancarlo vedeva. E capiva.
Lo vediamo muoversi fra camorristi, politicanti corrotti, magistrati pavidi e carabinieri impotenti, come un giglio nel fango.
Proprio la sera in cui venne ucciso, a Napoli Vasco Rossi teneva un concerto al quale Giancarlo sarebbe dovuto andare con la sua ragazza…

Sito Web: http://www.kataweb.it/cinema/film/speciali/inde...

Ambientazione: Napoli / Torre Annunziata (NA)

Periodo delle riprese: 4 maggio 2008 - 28 luglio 2008

"Fortapàsc" č stato sostenuto da:
Film Commission Regione Campania


Note:
Giancarlo Siani era un giovane giornalista pubblicista napoletano. Fu ucciso a Napoli la sera del 23 settembre 1985, sotto casa, nel quartiere residenziale del vomero: da pochi giorni aveva compiuto 26 anni.
Di famiglia borghese, Giancarlo frequenta il liceo classico "Giovanbattista Vico" dove alla cultura classico-umanistica affianca quel fermento politico dei movimenti della sinistra studentesca conosciuto come "I ragazzi del 77", dal quale si distacca per passare a movimenti non violenti. Iscritto all'Universitā, contemporaneamente collabora con alcuni periodici napoletani, mostrando spiccato interesse per le problematiche sociali del disagio e dell'emarginazione, individuando in quella fascia il principale serbatoio della manovalanza della criminalitā organizzata, "la camorra".
Inizia ad analizzare prima il fenomeno sociale della criminalitā per poi interessarsi all'evoluzione delinquenziale delle diverse "famiglie camorristiche". Questo periodo contrassegna il suo passaggio dapprima al periodico Osservatorio sulla camorra, rivista a carattere socio-informativo diretta da Amato Lamberti, e successivamente al quotidiano Il Mattino, come corrispondente da Torre Annunziata. Cosė Giancarlo comincia a frequentare quella redazione, trattenendosi a scrivere lė i propri articoli pur non potendo ufficialmente, essendo solo un corrispondente. Tuttavia era accettato non solo perché la sua assunzione era imminente, ma anche perché era allegro, gioviale, sempre disponibile, pronto ad avere una parola per chiunque, di conforto o di sprone. In questo lasso di tempo, Siani si addentra nella realtā torrese senza tralasciare alcun aspetto, soprattutto quello criminale, che approfondisce con inchieste sul contrabbando di sigarette e sull'espansione dell'impero economico del boss locale, Valentino Gionta. Un'esperienza che lo rende fulcro dei primi e temerari movimenti del fronte anticamorra. Promotore di iniziative, firmatario di manifesti di impegno civile e democratico, Siani diventa una realtā a Torre Annunziata: scomodo per chi naviga nelle acque torbide del crimine organizzato, d'incoraggiamento per chi ha una coscienza civile ma non il coraggio di urlare. Lui, invece, con i suoi articoli urla: denuncia infatti che la camorra si č infiltrata nella vita politica, della quale regola ritmi decisionali ed elezioni. La decisione di ammazzarlo č presa all'indomani della pubblicazione di un suo articolo su Il Mattino del 10 giugno 1985 relativo all’arresto del boss Valentino Gionta (attualmente in carcere condannato all'ergastolo). Nel pezzo Siani rivela l’alleanza tra Gionta e Lorenzo Nuvoletta (deceduto), amico e referente in Campania della mafia vincente di Toto' Riina.
Nuvoletta ha un problema con un altro potente boss camorristico con il quale č sul punto di far scoppiare una guerra senza quartiere. L'unico modo di uscirne č soddisfare la richiesta di Riina eliminando Gionta. Nuvoletta, per non tradire l'onore di mafioso uccidendo un alleato, lo fa arrestare facendo arrivare una soffiata ai carabinieri. Giancarlo viene a conoscenza di questo particolare e lo scrive, provocando le ire dei camorristi di Torre Annunziata. Per non perdere la faccia con i suoi alleati, Lorenzo Nuvoletta, con il beneplacito di Riina, decreta la morte di Siani.
L'organizzazione del delitto richiede circa tre mesi, durante i quali Siani continua con sempre maggior vigore la propria attivitā giornalistica di denuncia delle malefatte di camorristi e politici, proprio nel momento in cui piovono in Campania i miliardi per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 1980.
Questa č la veritā giudiziaria dimostrata dagli inquirenti 8 anni dopo il delitto, con la collaborazione di alcuni pentiti e confermata per tutti gli imputati, con la sola eccezione del boss Valentino Gionta.
Ma sicuramente dietro l'uccisione del giornalista Siani c’č dell'altro…


Video


Foto