Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Mur"

Mur


Regia: Kasia Smutniak
Anno di produzione: 2023
Durata: 110'
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia
Produzione: Fandango; in collaborazione con Istituto Luce
Distributore: Cinecittà Luce
Data di uscita: 20/10/2023
Formato di proiezione: DCP, colore
Ufficio Stampa: Fosforo
Vendite Estere: Fandango Portobello
Titolo originale: Mur
Altri titoli: Walls

Recensioni di :
- FESTA DEL CINEMA DI ROMA 18 - "Mur", Kasia e il muro

Sinossi: Marzo 2022, da pochi giorni la Russia ha invaso l'Ucraina e l'intera Europa si è mobilitata per dare asilo ai rifugiati. Il Paese che si è distinto per tempestività e generosità è stata la Polonia, lo stesso Paese che ha appena iniziato la costruzione del muro più costoso d'Europa per impedire l'entrata di altri rifugiati.
Una striscia di terra che corre lungo tutto il confine bielorusso, chiamata zona rossa, impedisce a chiunque di avvicinarsi e vedere la costruzione del Muro, il protagonista della storia raccontata in questo film.
Kasia Smutniak esordisce alla regia con un film che è allo stesso tempo un diario intimo e una denuncia.
Il percorso, un incerto e rischioso viaggio nella zona rossa dove l'accesso non è consentito ai media, inizia davanti a un muro e davanti a un altro muro finisce. Grazie all'aiuto di attivisti locali e con una leggerissima attrezzatura tecnica, la regista raggiunge il confine e filma ciò che non si vuole raccontare.
Il primo muro respinge i migranti che arrivano da terre lontane attraversando il bosco più antico d'Europa, una frontiera impenetrabile in un mare di alberi. Puszcza Białowieża, così si chiama quel bosco, che, proprio come il mare, è un elemento nuovo per le migliaia di persone che tentano il viaggio. Il secondo, quello di fronte alla finestra di casa dei nonni a Łódź, dove la regista giocava da bambina, è il muro del cimitero ebraico del ghetto di Litzmannstadt.
Cercando di riconciliarsi con il proprio passato, Kasia Smutniak torna a casa con una forte consapevolezza: l'accoglienza non deve fare distinzioni, chiunque sia in pericolo va soccorso, un continente che si definisca democratico non innalza muri.

Sito Web: http://

Ambientazione: Polonia

"Mur" è stato sostenuto da:
MIBACT


Note:
Da bambina, Smutniak giocava sotto la finestra della nonna, affacciata sulle mura di quello che mezzo secolo prima era il ghetto ebraico di Łódź. L’autrice ha mantenuto uno stretto legame con il suo luogo di nascita, dove oggi è tornata per filmare un altro muro: quello al confine con la Bielorussia, costruito per respingere i migranti che tentano di entrare nell'Unione Europea in cerca di rifugio. Mur sfrutta il ritmo di un thriller per documentare e informare su muri insormontabili e costruiti per dividere arbitrariamente gli esseri umani. Un’ indagine coraggiosa sull'ipocrisia dell'Europa moderna.

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