Fondazione Fare Cinema
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Festa Internazionale di Roma: report 17 OTTOBRE 2006


L'incidente alla Metropolitana blocca la Festa


Festa Internazionale di Roma: report 17 OTTOBRE 2006
L'Auditorium di Roma deserto
Sveglia tardi stamani. Me la prendo comoda, non c'è niente di interessante questa mattina. Appena finita la doccia mi squilla il telefonino. E' una mia amica che è preoccupata, perchè c'è stato un incidente nella metropolitana. La rassicuro e così apprendo la notizia del giorno.
All'auditorium si respira un'aria strana. C'è pochissima gente rispetto ai giorni passati. Anche la sala stampa è semivuota e si susseguono vari comunicati sulla manifestazione. Anche la Festa Internazionale del Cinema partecipa al lutto cittadino e nazionale, bloccando alcuni eventi in programma. Ne approfitto per stare un po' in sala stampa, con accanto la mia amica serba, conosciuta il giorno prima. come sempre la signora mi irempi di elogi, quasi da esserne un po' in imbarazzo. La aiuto come sempre con il computer e lei gentilmente ricambia parlandomi della sua casa di Rome e di quella di Belgrado, invitandomi a suonarle il campanello quando voglio, perchè per me un posto ci sarà sempre in una sua dimora. Sono quasi imbarazzato dalla sua gentilezza. Ogni venti-trenta minuti sui tavoli vengono portati nuovi comunicati stampa. Apprendo che nemmeno stasera alle 21:30 riusciò a vedere "Fascisti su Marte", perchè tolto dalla programmazione. Va beh, tanto venerdì esce nelle sale di tutta Italia.
Alle 18:00 mi reco al Metropolitan. C'è Cages di Masset-Depasse (film in concorso), un film franco-belga, l'unica pellicola che riesco a vedere nell'arco di tutta la giornata. E' la storia tra Eve (Anne Coesens) e Damien (Sagamore Stevenin), due innamorati che si perdono dopo che lei in un incidente "perde la parola". La donna farà di tutto per trattenere il suo amato e perfino lo lega al letto come succede in "Misery deve Morire" di Rob Reiner. Non mi ha molto entusiasmato questa pellicola, anche se il messaggio è molto bello: alla fine si guarisce anche dall'amore se questo diventa una forma di malattia. Per ora tra quelle in concorso visionate, forse la migliore è "L'Aria Salata" di Alessandro Angelini.
A fine serata torno all'Auditorium per saggiare come è l'atmosfera. E' la stessa che avevo lasciato nel primo pomeriggio. Un desolazione e le luci sono semi-spente, a lutto...

18/10/2006

Simone Pinchiorri