Alessandro D'Avenia racconta il film "Bianca
come il Latte, Rossa come il Sangue"


Alessandro D'Avenia racconta il film
Quando il regista si è voltato verso di me e mi ha detto: “Il primo ciak lo dai tu”, mi sono risvegliato da un sogno per entrare in uno più grande chiamato realtà. È così ho gridato, anche se ne è uscito un suono un po' strozzato e ridicolo a causa dall'emozione: “Azione!”. E tutto si è messo in moto.
Come tutto si era messo in moto ormai vari anni fa, quando la scintilla del romanzo ha acceso dentro la mia anima le polveri di una storia che volevo raccontare.
Azione, Ale, datti una mossa!
“Azione” era il sussurro pronunciato giorno dopo giorno da qualcosa di impalpabile dentro di me, quando quelle pagine erano solo un sogno di quelli che fanno tutti i giovani sotto i trent'anni. “Azione” era l'incoraggiamento a scrivere di chi aveva letto le prime pagine e ci credeva più di quanto ci credessi io. “Azione” era l'invito a non aver paura dei miei genitori e fratelli, a fare qualcosa di buono per puro amore di quello che stavo facendo, a prescindere dai risultati. “Azione” è stata la telefonata della casa editrice che aveva deciso di pubblicarlo a soli dieci giorni dall'invio del manoscritto. “Azione” è stato il passaparola febbrile dei ragazzi che lo hanno trasformato in un caso di best e long seller. “Azione” è stato lo slancio dei produttori che hanno creduto nella storia e hanno dato il meglio per realizzarla. “Azione” è stato il lavoro con l'altro sceneggiatore per la scrittura di una storia che andava impastata nuovamente per lo schermo e io non volevo. “Azione” è stato il lavoro delicato e attento del regista che non si dava mai pace se qualcosa non lo convinceva. “Azione” sono stati gli attori che mi chiedevano cosa mi aspettassi da loro per interpretare un personaggio e non riuscivo più a capire se dialogavo con i miei sogni o con la realtà.
“Azione” è stato vedere il film con la colonna sonora di artisti che ne hanno amato ogni minuto arricchendolo di emozioni che solo la musica sa dare.
“Azione” sarà sedersi in sala, al buio, tra sconosciuti e godersi quel po' di felicità che riusciremo a strappare ai loro cuori e volti, che abbiano letto o no il libro.
“Azione” è il dono della vita che riesce a superare i nostri sogni più grandi se non abbiamo paura del fatto che siano troppo grandi.
“Azione” è il grazie che devo alla carezza che la vita mi ha dato.

Alessandro D’Avenia

17/03/2013, 13:09