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L'AngOLO StRanieRo - GLI AMANTI PASSEGGERI


Il nuovo film di Pedro Almodovar segna un ritorno alla commedia per il grande cineasta madrileno, 24 anni dopo Donne sull'orlo di una crisi di nervi.


L'AngOLO StRanieRo - GLI AMANTI PASSEGGERI
È la storia di un gruppo variegato di persone che viaggiano da Madrid verso Città del Messico a bordo di un aereo con un equipaggio di eccentrici gay. Durante il volo un guasto tecnico mette in pericolo la vita dei passeggeri tra cui una veggente, una coppia di novelli sposi, un truffatore dai guanti bianchi, una ricattatrice del mondo dello spettacolo, e un uomo misterioso. La paura della morte provoca una catarsi generale dove i passeggeri, totalmente disconnessi con il mondo esterno, si ritrovano a combattere contro le loro angosce, le loro paure e fantasmi. Nudi, senza iPhone, video, film, Internet, iPad, e immagini che possono divertire, informare, o anestetizzare, sono condannati ad essere se stessi, circondati da estranei.

Guardando al cast si incontrano attori ben noti come Carlos Areces, Javier Cámara e Raúl Arévalo ed emergenti come Antonio de la Torre, Guillermo Toledo e Blanca Suárez, vecchie conoscenze del regista, mentre la sensuale, nonostante l’età, Cecilia Roth, torna in un film di Almodovar, nel ruolo di un ex icona degli anni ’80, diventata poi esperta di bondage. Ed infine attori feticcio del regista, Penelope Cruz e Antonio Banderas, che aprono il film con brevi cammei.

“Il film è una metafora di quello che sta accadendo attualmente in Spagna, un paese che rischia lo schianto”, dichiara Almodovar. Ed infatti tanti sono i riferimenti alla corruzione della classe politica, alle truffe della finanza, non a caso uno dei personaggi fugge da uno scandalo di malversazione in cui è coinvolta la Cassa di Risparmio di cui è presidente, e ai 17 aeroporti costruiti in Spagna durante l'epoca del boom economico, opere faraoniche ma perfettamente inutili nati dall’unione tra la megalomania politica e la mancanza di scrupoli dei banchieri.
E ci sono anche le vittime del malgoverno, i cittadini. “In questo momento un’intera classe sociale è stata anestetizzata e drogata perché non esploda il panico. mentre la casta, in business class, fa di tutto per mantenere i propri privilegi. Nel film i piloti cercano di occultare la verità, e l’equipaggio è istruito su cosa dire e cosa tacere. Anche questo somiglia molto a quanto fa la nostra classe politica”, dichiara il regista. “Solo che il film è una commedia e tutti si salvano, mentre nella realtà spagnola non si sa come e se si riuscirà a trovare una via d’uscita”.
Una visione dell’attuale situazione politica e sociale della Spagna, ma anche un omaggio ad uno dei momenti di maggiore libertà nel paese, gli anni 80. “Uno non sa mai se riesce a recuperare il proprio passato, ma questo film è un tributo a quel decennio di esplosione di democrazia in Spagna”.

Peccato che il genio di Almodovar qualche volta stecchi, perché in questo film il regista esagera con la metafora, abusa di tutti i luoghi comuni queer e con trovate stilistiche e verbali grossolane, scivola lentamente nell’abisso della volgarità e del disturbo visivo. Una serie confusa di sketch ormai obsoleti, compongono una commedia ad alto tasso di surrealismo, che nulla ha a che fare con i toni irriverenti, dissacratori e umoristici delle sue pellicole degli anni '80. In poco tempo ci si ritrova completamente disinteressati a ciò che accade ai protagonisti e alle loro storie personali, ma ancora di più alla situazione attuale della Spagna. Come se si trattasse di un grande scherzo.

20/03/2013, 13:00

Monica Straniero