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RO.GO.PA.G. - Il celebre film ad episodi compie 50 anni


RO.GO.PA.G. - Il celebre film ad episodi compie 50 anni
Come da tradizione, la sezione “Buon Compleanno” del Bellaria Film Festival omaggia un film della storia del cinema italiano, arrivato a festeggiare una data importante.
E dunque, quale occasione migliore per rivedere sul grande schermo "Ro.Go.Pa.G.", pellicola ad episodi diretta nel 1963 da Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini e Ugo Gregoretti, che quest’anno spegne ben cinquanta candeline.

Concepito nel pieno del miracolo economico italiano, “Ro.Go.Pa.G.”, il cui titolo altro non è che l'acronimo dei quattro registi che ne hanno firmato gli episodi, presenta un sottotilo al quanto indicativo, “Laviamoci il cervello”.
E proprio di un “lavaggio del cervello” sembra succube l'Italia raccontata, quella del tanto osannato “Boom”, una società “consumata” dal “consumo”, schiavizzata da un “Carosello” che prima impone il dogma dei modelli commerciali, e solo allora concede di andare “tutti a nanna”.
Una società tanto apparentemente forte, quanto realmente psicolabile, precaria nelle emozioni, ormai disinteressata dalla tranquilla genuinità della perifera, che invade ed occupa con il suo scatenato twist e le sue vuote risa.

Nell'episodio "Illibatezza" Rossellini racconta la storia di Annamaria, una hostess d'aereo che riesce a comunicare a distanza con il fidanzato attraverso dei film in Super8. Giunta a Bangkok, uno sconosciuto passeggero inizia un goffo corteggiamento, che in breve si tramuta in molestia, fino a sfiorare lo stalking. La soluzione al problema arriverà da un amico psichiatra che le consiglia un repentino cambio di look. Abbandonata la mise acqua e sapone, a favore di abiti provocanti e trucco aggressivo, il pretendente perde d'un tratto l'interesse, finendo per rinchiudersi in un feticista rito d'amore.

Il protagonista dell'episodio "Il nuovo mondo", diretto da Godard, apprende da un giornale che il cielo di Parigi è stato colpito da un'esplosione atomica. Da lì a poco avverte che l'umanità che gli sta attorno non è più la stessa, che qualcosa è irrimediabilmente mutato. Un lungo silenzio tra lui e la fidanzata Alexandra, viene interrotto dalla frase “io ti ex amo”, affermazione della ragazza, destinata a fargli crollare definitivamente le certezze. Parigi non più città dell'amore, ma dell'instabilità sentimentale.

Nonostante i soli trentacinque minuti, c'è chi negli anni è arrivato a considerare "La ricotta" come l'opera più interessante di Pasolini. Il sottoproletario Stracci si aggira sul set di un film su Gesù Cristo in cui interpreta il buon ladrone, alla ricerca di un cestino del pranzo. Deriso dal cast e dal destino, affronterà una vera e propria Passione personale per riuscire a sfamarsi, ma dopo un'abbuffata di ricotta finirà per spirare proprio sulla croce. La morte, “il suo solo modo di fare la rivoluzione”.

Ne "Il pollo ruspante", Gregoretti dipinge una famiglia completamente ossessionata dal mito della pubblicità, che come unico credo riconosce ormai solo quello del piccolo schermo. Ogni istante della vita del Sig. Togni, come quella di sua moglie e dei due bambini, è scandita da un bisogno irrefrenabile d'acquisto, che si tratti di una tv nuova, di giocattoli e biscotti all'Autogrill o di un terreno nella "Svizzera dei lombardi", dove un giorno potranno edificare un'anonima villetta a schiera. La cinica disamina di una società che crede di essere libera di poter scegliere, ma che non si accorge di essere controllata in ogni sua mossa, studiata, analizzata e infine alimentata da decisioni prese da altri, proprio come accade ai polli d'allevamento.

02/06/2013, 10:30

Antonio Capellupo