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L'AngOlO StraNieRo - "Pacific Rim", una stravaganza visiva


Guillermo del Toro assembla, in modo originale, tutti i classici e le figure iconiche del mecha anime, genere fantascientifico robotico, con lo stile più occidentale degli steampunk.


L'AngOlO StraNieRo -
La Warner Bros ha consegnato nelle mani del messicano Guillermo del Toro, regista de "La spina del diavolo" (2001) e de "l labirinto del fauno" (2006), 200 milioni di dollari per un film che qualsiasi giovane ed entusiasta filmmaker, di almeno dodici anni, sognerebbe di realizzare. Il suo "Pacific Rim" è una stravaganza visiva ricca di colori lussureggianti, effetti speciali e spettacolari combattimenti, sotto una cascata di pioggia e acqua marina, tra Mostri e Robot.

La trama è da classico blockbuster catastrofico. Dall’oceano arrivano dei mostri giganti, chiamati Kaiju, che minacciano di estinguere il genere umano. Gli uomini rispondono con i Jaegers (cacciatori), grandi robot da combattimento guidati da due piloti-guerrieri in contatto telepatico tra di loro e con la macchina stessa. Ma quando anche i Jaeger sembrano impotenti di fronte alla ferocia degli Kaiju, la sopravvivenza del mondo viene affidata ad un ex pilota caduto in disgrazia (Charlie Hunman) e ad una giovane ed inesperta recluta (Rinko Kikuchi), uniti per pilotare un leggendario, ma obsoleto Jaeger del passato.

Guillermo del Toro rimane un maestro di mostri, immaginando mondi più grandi di noi dove il regista di "Hellboy", assembla, in modo originale, tutti i classici e le figure iconiche del mecha anime, genere fantascientifico robotico, con lo stile più occidentale degli steampunk, personaggi storici che si fondono con le tecnologie più futuristiche. Eppure quando la trama diventa umana, gli effetti speciali funzionano meno e il film diventa un grande parco dei divertimenti per tutti i nostalgici delle vecchie serie animate nipponiche dei vari Goldrake, Mazinga Z, e Jeeg.

13/07/2013, 09:02

Monica Straniero