FESTIVAL DEI POPOLI 59 - Nel Concorso Italiano "Storia dal Qui"


FESTIVAL DEI POPOLI 59 - Nel Concorso Italiano
Una scena di "Storia dal Qui"
Un racconto privato sulla seconda generazione degli immigrati italiani dalle campagne del sud alle città del nord, degli anni sessanta. Una storia parzialmente biografica che ci porta nelle terre del “qui non c’è niente” riscoperte dalla autrice del film in un viaggio, tra il reale e l’immaginario, nel paese di origine della sua famiglia.
Storia dal Qui” di Eleonora Mastropietro e prodotto da Daniele Ietri Pitton per Associazione La Fournaise, con il sostegno di Film Commission Valle d'Aosta - Doc Film Fund, Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund, sarà presentato al Festival dei Popoli - Festival Internazionale del film documentario (Firenze, 03-10 Novembre 2018) nella sezione Concorso Italiano, che presenta sei lungometraggi, in prima mondiale, rappresentativi della produzione italiana 2018.

Il film racconta la piccola comunità di Ascoli Satriano, un centro dell’Appennino pugliese a rischio spopolamento, paese di origine della famiglia della regista. Il racconto muove da un punto di vista in prima persona. Figlia della generazione emigrata negli anni del boom economico, l’autrice esplora, da una posizione di distanza, nel tempo e nello spazio, il mito fondativo del luogo da cui sono partiti i suoi genitori ormai più di 50 anni fa. Quasi mai visitato direttamente durante l’infanzia, il paese è stato sempre presente per lei come luogo immaginario, costruito su innumerevoli racconti portati avanti dai numerosi parenti e dai conoscenti della famiglia, tutti trasferiti al nord e tutti provenienti dallo stesso territorio. Questi a Milano hanno dato vita ad una piccola comunità, basata quasi esclusivamente sui legami di parentela, riproducendo abitudini e consuetudini spesso staccate dal contesto urbano di riferimento. In questa piccola comunità è cresciuta l’autrice, circondata da storie, racconti e stili di vita, dei quali per lungo tempo non si è chiesta quale fosse la reale origine. Dai frammenti, in parte basati su storie vere, in parte immaginari, parte un racconto solo parzialmente biografico, in cui i racconti del mito (del paese lontano e dei suoi abitanti, dell’infanzia dei propri genitori e forse di tutta l’Italia, nata agricola e diventata “adulta” nel momento in cui ha cambiato pelle per essere industriale negli anni ‘60) si mischiano ai racconti della vita reale nelle città del nord dove l’autrice è cresciuta.

Storia dal Qui”, racconta un luogo specifico appartenente a quella porzione di territorio italiano chiamata oggi aree interne. Zone, che negli ultimi 50 anni si sono trasformate in una direzione diversa da quella che caratterizza le aree più urbanizzate del paese. Ascoli Satriano è un piccolo centro simile a tanti altri, indicati come luoghi del “qui non c’è niente”, luoghi arretrati, poveri, marginali. Il film ci racconta, attraverso una storia personale, come questi siano luoghi ricchissimi: una ricchezza fatta di paesaggi incontaminati e di racconti mitici che continuano a vivere nel ritmo lento e ciclico della vita di comunità. Il film esplora un luogo che, per il suo continuare ad esistere, pone interrogativi sul modello di sviluppo del paese.

Sinossi Ascoli Satriano, Puglia. Un piccolo paese dell’entroterra, spopolato come deve essere. Un luogo del “qui non c’è niente”, come dicono tutti a Eleonora, arrivata dopo anni in paese da Milano, il luogo del “lì c’è tutto”, dove si sono trasferiti i suoi genitori negli anni ’60. Emigrata non per scelta. Emigrata di seconda generazione. Separata da un “qui” che non ha mai conosciuto, ma che da sempre è stato nella sua testa in forma di racconti, di accenni e testimonianze. Scesa per dare un’immagine a parole non sue: a quelle della sua famiglia e a quelle di Adele, la bambina del paese conosciuta nell’unico viaggio a sud, fatto nell’infanzia con i genitori. Adele che per anni ha scritto lettere a cui Eleonora non ha mai risposto. Adele, con cui Eleonora avvia oggi un dialogo impossibile, fuori dalla sincronia del tempo e in uno spazio che è in gran parte immaginario.

Dichiarazione del regista “Sono cresciuta in una famiglia di emigrati pugliesi. Emigrati strani, ho sempre pensato. Emigrati che non tornano mai a sud e che mai hanno fatto sentire troppo di essere meridionale. Eppure la loro storia era quella dell’emigrazione classica, con la partenza verso il nord industriale e l’abbandono della campagna. Il film muove da un punto di vista in prima persona. Figlia della generazione emigrata negli anni del boom economico, volevo esplorare, il paese di origine della mia famiglia. Quasi mai visitato direttamente, il paese è rimasto per me come un mito originario, costruito su innumerevoli racconti portati avanti dai numerosi parenti e dai conoscenti della famiglia, tutti trasferiti al nord e tutti provenienti dallo stesso territorio.
L’unico contatto diretto con il paese sono state le lettere che per anni ho ricevuto da Adele, una bambina conosciuta durante il viaggio a sud fatto da piccola. Le sue lettere hanno continuato ad arrivare per anni, senza quasi mai ricevere risposte, e sono rimaste come un promemoria che mi ricordava un “Qui” che sapevo che un giorno avrei dovuto andare a vedere
”.

Dichiarazione del produttore “Storia dal qui è parte di un progetto più ampio che va sotto il titolo generale Studi sul qui promosso dalla Associazione La Fournaise” dichiara il produttore Daniele Ietri Pitton di Associazione La Fournaise “Con Studi sul qui, Associazione La Fournaise vuole esplorare luoghi e racconti accomunati dall’essere percepiti come aree marginali, senza storia e soprattutto senza futuro. Luoghi talvolta liquidati come terre del “qui non c’è niente”. Il progetto Studi sul qui intende dare vita ad attività e prodotti differenti quali film documentari, progetti di ricerca territoriale, audiodocumentari, pubblicazioni, etc. Ciascuno luogo e diverso e ha bisogno di strumenti differenti per l’analisi e il racconto.”

26/10/2018, 13:14