IL MIO POSTO E' QUI: "Il nostro lavoro di squadra"


Cristiano Bortone e Daniela Porto hanno accompagnato il loro film a Torino per il Lovers Film Festival


IL MIO POSTO E' QUI:
Il mio posto è qui
Dopo l'esordio al Bif&st di Bari, premiatissimo, "Il mio posto è qui" - in attesa dell'uscita in sala dal 9 maggio - è stato presentato a Torino nell'ambito del Lovers Film Festival alla presenza dei registi Cristiano Bortone e Daniela Porto.

"A Bari il film ha avuto un grande riscontro, per noi importantissimo perché la giuria era il pubblico", commentano gli autori poco prima della proiezione torinese.

Il film, Daniela, nasce dal suo primo romanzo.

DP: Sì, è una storia nata solo per mio piacere personale, avevo voglia di scriverla ma quasi per scherzo. A furia di scrivere però è diventata qualcosa di reale, compatto, che credo abbia un bello sviluppo dei personaggi, con una ricerca sempre più attenta alla ricostruzione di quel periodo e di quegli ambienti, sia quelli familiari sia quelli omosessuali. Quando scrivi ti immagini visivamente tutto quanto, ma poi quando fai il film tu proponi la tua idea... abbiamo cercato di renderlo molto reale, non edulcorato.

CB: La cosa bella quando ho letto il romanzo, e sottolineo che per dieci anni Daniela non mi ha permesso di leggere neanche una pagina!, oltre alla sua sensibilità molto femminile (mai avrei saputo io pensare ad alcuni dettagli poetici del punto di vista della protagonista Marta) mi ha colpito la sua capacità di restare in equilibrio.
Non volevamo stereotipi, come idea per il personaggio di Lorenzo c'era la dignità e profondità del Mastroianni di "Una giornata particolare", ma anche sul Partito Comunista l'analisi che lei fa nel romanzo è interessante, come sulla Chiesa cattolica: ha sempre evitato il bianco e nero, privilegiando le sfumature.

Come avete lavorato per la prima volta insieme dietro la macchina da presa?

CB: Noi siamo un'azienda familiare, in qualche modo. Daniela è al mio fianco da una ventina d'anni, su ogni progetto è stata mia collaboratrice, poi ormai ho raggiunto un'età in cui ho metabolizzato il narcisismo che caratterizza molti di noi registi, troppe volte spinti non dal desiderio di raccontare una storia ma dalla voglia di apparire, di avere un piccolo potere per qualche settimana sul set...
Ci dovevamo dividere tra il lavoro da registi e produttori e la gestione di nostra figlia, che era con noi sul set e ora si considera un'autrice al pari nostro!

DP: Si è creata una bella sinergia sul set (sì, magari capitava che dessimo due indicazioni diverse a Ludovica su come affrontare una scena, lei è sempre stata bravissima a trovare una "via di mezzo"...), ma gli attori hanno amato i loro ruoli, li hanno trovati rari nel cinema italiano, e sentivano di essere considerati da noi al centro del progetto.

Come avete costruito la squadra?

DP: La passione di troupe e cast sul progetto mi ha reso facilissimo l'esordio dietro la macchina da presa, non sempre è così e l'ho visto su altri set di Cristiano. Qui è andato tutto d'amore e d'accordo, tutti davano un contributo reale ogni giorno, si sono appassionati al progetto. E' stata un'esperienza positiva, ammetto che la voglia di fare ancora la regista c'è, squadra che vince non si cambia per me. Ma servirà una storia che tocchi le mie corde personali.

CB: Abbiamo cercato di curare ogni aspetto tecnico del film, credo si noti guardandolo. Sono felice ad esempio del nostro direttore della fotografia, Emilio Costa: è solo al suo secondo lungo, avevo visto dei suoi corti e - come spesso mi è successo in carriera, sono un talent scout - gli ho dato fiducia. Non ho mai avuto paura a dare opportunità ai giovani.

Ultima cosa: straordinaria l'interpretazione della vostra protagonista, Ludovica Martino, inattesa in un ruolo simile.

CB: Per Ludovica è una bella occasione per far vedere il suo talento fuori dai ruoli per cui il pubblico la conosce già, spero potrà avere premi importanti e fare lo scatto di carriera che merita. E' un'attrice che si impegna molto, studia tantissimo ed è entrata da subito nel personaggio, è molto intelligente e aveva capito subito i passaggi emotivi da mostrare sullo schermo. Si è preparata benissimo, è una super-secchiona!

23/04/2024, 12:57

Carlo Griseri