"Ralph De Palma, L'uomo più veloce del mondo"
Un grande italiano sconosciuto a molti:
Raffaele “Ralph” De Palma nato a Biccari, in provincia di Foggia ed emigrato negli Stati Uniti nel 1893, è stato uno dei più grandi piloti di automobilismo sportivo di tutti i tempi. Un’infanzia vissuta nella povertà, l’addio alla madre a soli 10 anni per raggiungere con il padre e i fratelli l’America nella speranza di una vita migliore: Ralph rispetto a tanti suoi compaesani riuscirà a realizzare il sogno americano diventando una leggenda dello sport. 2.557 gare vinte su 2.889 disputate, la vittoria nel 1915 della 500 Miglia di Indianapolis.
Antonio Silvestre, ispirandosi al libro di
Maurizio De Tullio sul campione, racconta la vita e i traguardi professionali di De Palma alternando la fiction, nella quale il pilota è interpretato da
Alessandro Tersigni, alle testimonianze di storici, giornalisti e appassionati di automobilismo, riprese recenti dei luoghi fondamentali nella carriera di De Palma, come il circuito di Daytona Beach, e filmati e immagini d’archivio, una fra tutte quella della “storica” sconfitta sul circuito di Indianapolis quando De Palma spinse a mano la sua automobile dopo la rottura del motore fino al traguardo. Un momento che viene ricordato da tutti non come una disfatta ma come la dimostrazione della tempra di un grande uomo e sportivo.
Il docufilm, narrato da
Simone Montedoro nei panni di un testimone immaginario della vita di De Palma, si concentra anche sulla condizione degli emigrati italiani negli Stati Uniti, vittime di pregiudizi, violenza, relegati sul fondo della scala sociale. Il successo del pilota fu da monito per molti di loro che vedevano in lui un modello da seguire, la speranza in un futuro diverso lontano dalla miseria e dalla sofferenza. Non a caso il film è dedicato “a tutti quelli che lasciano la propria terra per inseguire un sogno”. Lo stesso
Enzo Ferrari, che vediamo all’inizio del documentario, da adolescente fu ispirato dalle imprese di Ralph De Palma: “Mi dissi: “Questo è un italiano, perché un giorno non potrei anche io essere un pilota di automobili?””.
Un documento importante soprattutto per far conoscere
Ralph De Palma alle nuove generazioni, nel quale si evince tutta la passione e l’impegno del regista nel raccontare una storia italiana di eccellenza, forse un po’ troppo carica di retorica che rende stucchevoli alcuni passaggi soprattutto quando si parla dell’infanzia, della madre e delle origini del pilota.
17/02/2021, 09:10
Caterina Sabato