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EST - DITTATURA LAST MINUTE - Una montagna russa di emozioni


1989. A poche settimane dalla caduta del muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi, tre ragazzi di venticinque anni, lasciano la tranquilla Cesena in cerca di avventura


EST - DITTATURA LAST MINUTE - Una montagna russa di emozioni
Est - Dittatura Last Minute, del regista Antonio Pisu, è la storia di tre ragazzi, poco più che ventenni, ciascuno dei quali col proprio bagaglio emotivo, tutti però accomunati dal desiderio di viaggio come riscoperta di sé, ma anche come fuga dalla vita stantia di casa in cui si sentono costretti. Così partono per una vacanza fuori dall’ordinario. È il 1989, manca circa un mese al crollo del Muro di Berlino e ai fatti storici che ne seguirono, e il gruppo decide di spingersi oltre la cortina di ferro, prima in Ungheria per poi addentrarsi entro i confini della Romania, dove il regime dittatoriale di Nicolae Ceausescu soggioga il popolo a uno stato di terrore e povertà.

La strada è lunga e disseminata di incontri, spesso fortuiti, che renderanno il loro passaggio in quella terra una straordinaria esperienza di avventure sorprendenti, probabilmente ben oltre le loro aspettative. Lo spettatore viaggiando con loro si imbatterà in scene di goliardico cameratismo in grado di strappare una risata e in scene di suspense degne di un ottimo thriller. Inoltre, le immagini originali registrate dai personaggi reali (infatti ciò che viene narrato si ispira a una storia realmente accaduta) e quelle di archivio arricchiscono il film con una nota documentaristica. E il tutto è accompagnato dalle intramontabili canzoni di Albano e Franco Battiato, all’epoca un bagliore di luce nel grigiore delle privazioni in cui i cittadini rumeni vivevano. In particolare, a suscitare un contrasto stridente ma potente, è la canzone "Felicità", che in un’occasione risuona in sottofondo mentre sullo schermo scorrono le riprese d’epoca che mostrano le condizioni in cui versava il popolo sotto il governo comunista.

Est - Dittatura last minute coinvolge portando lo spettatore su una montagna russa di emozioni, passando dallo stupirsi per l’apparente idiozia di alcune scelte fatte dai ragazzi a commuoversi per la bontà che nonostante tutto si ritrova in molti esseri umani e che il racconto fa emergere. In più, sullo sfondo della narrazione principale si dispiega la ricostruzione del contesto storico e sociale della Romania di quegli anni cruciali per la storia del mondo, una ricostruzione che rinfresca la memoria sulla storia recente e a cui aggrapparsi per evitare di riscivolare nel baratro di regimi liberticidi.

27/07/2021, 10:06

Gabriele Nunziati