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ISCHIA FILM FESTIVAL 21 - Ad Alessandro Gassmann l'Ischia Film Award


ISCHIA FILM FESTIVAL 21 - Ad Alessandro Gassmann l'Ischia Film Award
Si è inaugurata la ventiduesima edizione dell’Ischia Film Festival nel suggestivo scenario del Castello Aragonese. La prima serata è stata caratterizzata fin da subito dalla presenza di ospiti d’eccezione, come ha sottolineato in apertura il Direttore Michelangelo Messina, a partire dall’incontro che si è tenuto nella Cattedrale dell’Assunta con il Presidente Onorario Gianni Canova e Alessandro Gassmann. Ospite al Festival per presentare il proprio libro dedicato alle tematiche ambientali “Io e i Green Heroes”, l’attore e regista ha ricevuto l’Ischia Film Award per il suo impegno artistico e sociale.

Parlando del proprio figlio Leonardo, Gassmann ha dichiarato: “Quando nasce un figlio in qualche modo sposti la visione del futuro alla fine della sua esistenza. Ho cominciato a pensare a quello che potrebbe essere il suo futuro su questo pianeta e quindi a preoccuparmi di più.” Prima della proiezione del suo film Il silenzio grande, Gassmann ha inoltre voluto ricordare il padre Vittorio: “Oggi è un giorno un po’ particolare per me perché sono ventiquattro anni dalla scomparsa di mio padre. Sarebbe stato molto interessante ascoltare quella generazione cosa avrebbe detto sulle cose che stanno succedendo oggi.”

Presso il Piazzale delle Armi, è stato presentato il cortometraggio in concorso “La giustificazione”, di Alex Marano e introdotto da Giuseppe Borrone. Il regista, accompagnato dall’attore Mario di Leva e dal produttore Francesco di Leva, ha descritto la sua opera come storia di frontiera, soprattutto tra la giovinezza e l’età adulta, nonché di frontiera geografica. “Questo film io lo sento molto perché è autobiografico. C’è tanto della mia infanzia, della mia adolescenza”. Come ha sottolineato il produttore Francesco di Leva, il contributo personale di Marano è stato centrale per trasmettere emotività: “Questo corto è come una banconota: ognuno di noi ci ha avuto a che fare. È un progetto di resistenza”. Il giovanissimo Mario Di Leva è stato omaggiato dal regista per la sua interpretazione: “Mario non è un bambino-attore bravo, ma è un bravo attore”.

Successivamente, in occasione della proiezione Best of del film "Adagio" di Stefano Sollima che si è tenuta sempre a Piazzale delle Armi, Giuseppe Carrieri ha accolto Francesco di Leva. “Quando sento parlare del mio percorso artistico, sono sempre emozionato, un po’ come quando un papà parla dei propri figli” esordisce Di Leva in apertura all’incontro. L’attore ha raccontato della possibilità di essere chi si vuole, indipendentemente da dove si viene. Da un passato da panettiere a una carriera artistica di successi, Francesco di Leva sottolinea quanto sia importante “rubare” da chi gli sta vicino per costruire i suoi personaggi. Vale anche per “Adagio”, dove l’attore interpreta Bruno, poliziotto corrotto della Capitale. “Abbiamo girato in una Roma un po’ insolita, sempre di notte. Il dramma della corruzione emerge in una città che brucia”, ha detto Di Leva. L’attore, che aveva già collaborato con Stefano Sollima, ha poi raccontato di come è stato lavorare sul set con il regista. “Lui è capace di fare ventidue ciak per una battuta, cura ogni minimo particolare. Sollima fa quattro ore di straordinari al giorno e consuma gli attori, ci salvava soltanto la luce”.

Presso Casa del Sole è stato ospite il giovane regista Niccolò Corti, che ha presentato in anteprima campana il suo cortometraggio “Non piangere”, nella sezione Location Negata. Il regista, che con il proprio film ha voluto potare sullo schermo la tragedia di una comunità, ha dichiarato prima della proiezione: “Pur consapevole del mio romanticismo, credo ancora fermamente che il cinema rimanga il mezzo più efficace per veicolare determinati temi e che riesca ancora a distinguersi nonostante l’abbondanza iconografica che contraddistingue l’epoca attuale”.

A seguire, sempre a Casa del Sole, si è tenuta l’anteprima assoluta del film "Il mare nascosto" di Luca Calvetta discorrendo con Antonio Capellupo, anche esso nella sezione Location Negata. “Il tentativo è stato quello di rompere i confini, non solo geografici, ma tra la rappresentazione e la realtà. Per me il protagonista assoluto del film è il sud, con le sue ferite e i suoi racconti. La Calabria di solito è raccontata con un solo colore: quello del film sulla ‘Ndrangheta. Ebbene, io ho cercato una narrazione totalmente diversa e potenzialmente associabile a qualsiasi luogo” ha dichiarato Calvetta durante la presentazione del film, qui alle prese con un’opera che unisce teatro, cinema e documentario.

01/07/2024, 08:07