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FESTIVAL DI SPELLO XIII - Tutti i premi


Premiate Le Professioni del Cinema. Il premio Cinemaitaliano.info a "Mimì - Il Principe delle Tenebre"


FESTIVAL DI SPELLO XIII - Tutti i premi
Più di 300 proiezioni all’interno della programmazione 2024, un’audience di circa 150mila persone raggiunte tra eventi ed iniziative in presenza e online, tra il grande pubblico, le scuole e altre realtà sociali e, per finire, quaranta riconoscimenti assegnati nelle due cerimonie di premiazione. Sono i numeri della XIII edizione del “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri - Le Professioni del Cinema”, che si è conclusa nella serata di domenica 17 marzo quando si sono definitivamente spente le luci del Teatro “Subasio” di Spello. Non prima però di dare appuntamento al prossimo anno: la kermesse che celebra i professionisti del dietro le quinte tornerà, infatti, dal 7 al 16 marzo 2025 con la sua XIV edizione, in cui si aggiungerà anche una nuova categoria in concorso, quella dedicata alle serie tv. Un'edizione densa di appuntamenti quella che ha scandito il 2024, tra proiezioni, incontri con attori, registi e maestranze, mostre, laboratori dimostrativi, conferenze dedicate alla settima arte e ai suoi risvolti sociali e teatro. Ma anche importante sotto il profilo economico per l’indotto che ogni anno il Festival genera in favore del territorio, tra strutture ricettive ed extraricettive, ristoranti, bar e attività commerciali, oltre a far conoscere Spello e l’Umbria nel suo insieme ai tanti ospiti che arrivano per ogni edizione e che tornano sul territorio anche in periodi diversi dell’anno, riconoscendo nel Cuore Verde d’Italia un luogo di cultura e benessere.

Tra i momenti clou della manifestazione, come sempre, le due cerimonie di premiazione, che hanno visto salire sul palco dell’Auditorium San Domenico di Foligno i protagonisti delle opere che il pubblico di appassionati e curiosi ha avuto modo di vedere dall’8 al 17 marzo 2024. A cominciare da quella di venerdì 15 marzo condotta dalle attrici Giorgia Gambuzza e Valeria Zazzaretta, per poi passare a quella di sabato 16 marzo quando a salire sul palco sono stati, invece, gli attori Francesco Castiglione e Francesco Patanè, ma anche il padrino del Festival, l’attore Alessandro Sperduti, e la madrina 2024, l’attrice Angela Curri.

Dodici le pellicole italiane in concorso, giudicate da undici professionisti tra coloro che avevano vinto nella precedente edizione e che sono stati chiamati a valutare tredici categorie (sceneggiatura, fotografia, scenografia, costumi, musiche, montaggio, trucco, acconciatura, fonico di presa diretta, montaggio del suono, effetti speciali, creatore di suoni, produttore esecutivo). La pellicola più premiata è stata “Amusia”, opera prima di Marescotti Ruspoli. Un film nato per raccontare una rara patologia che distorce la percezione dei suoni in chi ne è affetto e che proprio nelle professioni sonore ha conquistato ben quattro riconoscimenti: le musiche con il compositore americano Ford, la presa diretta con Alessandro Bianchi, il sound design con Matteo Bendinelli e il montaggio del suono con Filippo Barracco. Tre, invece, i premi assegnati a “Mimì - Il principe delle tenebre”, horror italiano che ha visto per la prima volta dietro la macchina da presa Brando De Sica: l’acconciatura curata da Giuggiola Acciarino, il trucco con Michele Salgaro Vaccaro, Andrea Giomaro ed Andrea Eusebi e gli effetti speciali con Alessio Pericò. Due i riconoscimenti per “Misericordia” di Emma Dante: la fotografia realizzata da Clarissa Cappellani e la produzione esecutiva con Gianluca Arcopinto, Jacopo Cino e Marcello Mustilli. Altrettanti quelli portati a casa da “Rapito” di Marco Bellocchio: i costumi con Daria Calvelli e Sergio Ballo e la scenografia con Andrea Castorina. Infine, un premio per “Mia” di Ivano De Matteo, ossia la sceneggiatura, curata dallo stesso regista insieme a Valentina Ferlan; e “Non credo in niente”, opera prima di Alessandro Marzullo, che ha trionfato per il montaggio con Francesca Addonizio. Tra i premi speciali assegnati alle pellicole italiane, poi, quello della giuria dei giornalisti umbri per il miglior film assegnato a “Mia” di De Matteo; quello per miglior opera prima/seconda della stampa nazionale andato a “Golia” di Roberto Marra e Setfano Salvatori; quello assegnato da Cinemaitaliano.info che ha deciso di premiare Mimì - Il Principe delle Tenebre”; quello istituito dall’Associazione nazionale autori cinematografici a “Misericordia” di Emma Dante, che ha conquistato anche il riconoscimento come miglior film per la giuria junior. Giuria, quest’ultima, che ha voluto assegnare anche una menzione speciale all’opera “Le mie ragazze di carta” del regista Luca Lucini, presente alla premiazione insieme all’attore Cristiano Caccamo, al quale è andata anche una targa per la miglior interpretazione.

Il “Premio all’Eccellenza” è stato quest’anno assegnato all’attore Renato Carpentieri. Intervistato dal critico cinematografico Alessandro Boschi, dal palco folignate ha ringraziato il Festival per questo riconoscimento e invitato i giovani attori a “ricercare la qualità” e a "formarsi quotidianamente per cercare non solo di intrattenere e combattere la noia di ogni giorno ma per fare intravedere spiragli di una convivenza umana diversa, che ci potrebbe forse condurre" - ha dichiarato - "alla pace".

Da un’eccellenza attoriale ad una musicale, quella incarnata dal maestro Fabio Frizzi, compositore e autore a cui è andato il Premio Carlo Savina. Ricevendo il premio, ha ricordato il suo legame non solo con Carlo ma anche con Federico Savina, che ha apostrofato come una “famiglia che ha rappresentato tanto per me”. "Anche se l’età aumenta" - ha commentato - "dentro di noi c’è sempre un animo da diciottenni e credo che noi che siamo innamorati di questo lavoro, rimarremo sempre degli eterni ragazzi. Sono felicissimo di questo riconoscimento, emozionato e contento di dire: ‘Continuiamo a fare i ragazzi ancora per tanto tempo". "Credo che le iniziative che voi fate soprattutto con i giovani, facendogli conoscere le professioni del dietro le quinte, siano bellissime. La vostra" - ha quindi concluso - "è un’opera veramente meritevole”.

Istituito a partire da quest’anno insieme alla figlia Federica, poi, il “Premio Federico Savina", consegnato al maestro Enrico Melozzi. Prima della consegna del riconoscimento, un momento particolarmente emozionante, scandito da un ricordo video di Federico e anche dall’omaggio musicale al pianoforte del maestro Matteo Curallo per quella che è stata una vera e propria colonna del Festival. Poi, l’ingresso sul palco di Enrico Melozzi. "In quasi tutti i miei spettacoli c’era Federico a registrare" - ha detto -. "È stato per me come un nonno, il mio più grande maestro, mi ha raccontato tutti i segreti della sua professione. Ho passato giorni, mesi ed anni al suo fianco. Grazie a lui ho conosciuto persone splendide e per me questo premio è veramente importante perché mi viene dato dalla sua famiglia naturale e da quella artistica che è questo Festival, di cui lui mi parlava sempre, era il suo orgoglio. Federico sarà sempre al mio fianco, perché è immortale, perché è il mio idolo. Il suo più grande insegnamento è stato quello di cercare sempre di far passare le emozioni attraverso la tecnologia che noi usiamo, che deve esaltare quello che vogliamo cercare di dire al pubblico ed è quello che provo a fare in tutti i miei lavori".

Tra i nuovi premi inseriti a partire da questo 2024 dal Festival anche quello in collaborazione con l’Associazione creatori di suoni presieduta da Massimiliano Prezioso e intitolato a Renato Marinelli. Premio che è andato al foley artist Marco Ciorba e che ha visto la presenza sul palco anche della nipote Giulia Marinelli. “Grazie a questo Festival per aver preso a cuore l’importanza delle figure professionali cinematografiche del dietro le quinte e renderle pubbliche, ma anche l’Associazione creatori di suoni e tutti gli associati che lottano per rendere il nostro mestiere rumoroso, ma che fatica a farsi sentire e far valere i propri diritti”. Tra i ringraziamenti anche quelli all’Associazione Arcobaleno di Spello e alla Casa di reclusione di Spoleto dove, la scorsa settimana, Ciorba ha tenuto due seminari. “Ho cercato, in questo Festival, di partecipare in maniera attiva nel mio piccolo e ho ricevuto in cambio due giorni di emozioni fortissime che non dimenticherò mai e che proverò a rivivere. Ma voglio ringraziare anche mio padre, Aldo Ciorba: amava questo mestiere più di ogni cosa e me lo ha regalato”.

Scorrendo l’elenco degli altri premi assegnati nel corso di questa XIII edizione quello al miglior distributore a Teodora Film. E ancora il riconoscimento al miglior film internazionale ad “Anatomia di una caduta”. Due, poi, i premi speciali per serie tv rivolte alla generazione Z: a “Mare Fuori” con i contributi video del responsabile Rai della serie, Michele Zatta, e “Un professore” con il contributo video dell’attore Damiano Gavino e la presenza sul palco degli attori Alice Lupparelli, Davide Divetta, Elica Cocco e Miriam Luna Iansante. Premio giovane promessa del cinema, decretato dagli Agenti Spettacolo Associati, invece, all’attore Antonio Bannò.

Tre, invece, i riconoscimenti assegnati dalla giuria internazionale della William Penn University - Oskaloosa - Iowa: quello per miglior documentario a “Bellezza addio” di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese; miglior cortometraggio a “L’addestramento” di Antonio Buscema; e miglior backstage a “Django” di Alessia Colombo.

Per il terzo anno consecutivo assegnato anche il premio Agenda 2030, che ha visto testimonial d’eccezione gli attori Ester Pantano e Francesco Patanè. Dopo aver visionato diversi prodotti dell’audiovisivo, la giuria composta da studenti del Liceo scientifico “Alessi” e dall’Istituto di istruzione superiore “Cavour Marconi Pascal” di Perugia, dell’Istituto comprensivo “Valenti” di Trevi e del Liceo classico “Frezzi - Beata Angela” e del Liceo scientifico “Marconi” di Foligno ha premiato la docuserie “Fame d’amore” sui disturbi e le dipendenze alimentari, consegnando il premio alla conduttrice Francesca Fialdini.

Passando ai documentari, a trionfare nell’edizione 2024 del Festival sono stati: “Ridatemi le mie ossa” del regista Patrizio La Bella per miglior documentario; e “About last year” di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e Morena Terranova per il linguaggio cinematografico. Sempre nell’ambito dei documentari, anche quest’anno è stato consegnato il premio della Cineteca Nazionale Centro Sperimentale di Cinematografia andato a “Bellezza addio” di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese.

Tra i backstage film e serie tv ad essere stati premiati sono stati “Django” di Alessia Colombo per le serie tv e “Mia” di Francesco Chiatante per i film.

Per il miglior corto d’animazione premiato “Akufeni” di Lorenza Longhi e Stefano Pavolini; mentre miglior podcast è stato decretato “My Fair Mommy” di Gaetano Cappa.

Passando ai cortometraggi, nell’ambito della settima edizione dello Spello International Film Festival, il riconoscimento per “Best short film” è andato a “What if” di Yanghuixiao Gao, mentre lo “Special jury price” è stato assegnato a “Notti d’Estate” di Davide Carabellese.

E ancora premio per il miglior cortometraggio realizzato da giovani studenti che hanno partecipato al concorso indetto dal Festival e che ha visto vincere “A braccia aperte” realizzato dai ragazzi e dalle ragazze del Liceo artistico “Bernardino Di Betto” di Perugia. Infine, un premio speciale alla scrittrice Valentina Ferraro assegnato BGM Boys and Girls Magazine, progetto editoriale curato da giovanissimi studenti umbri.

A prendere la parola nel corso della seconda e ultima cerimonia di premiazione del Festival anche diverse figure istituzionali, a partire dal sindaco di Spello, Moreno Landrini. “Ho visto crescere questo Festival negli anni - ha dichiarato - ed essere qui è un’emozione consapevole, che porta in sé non solo il valore del passato, ma soprattutto quello del presente e del futuro. Dobbiamo fare meglio e di più per questo Festival che appartiene a tutta l’Umbria. Grazie alla presidente Donatella Cocchini e a tutto lo staff, ma anche a tutti i soggetti che hanno camminato con noi in questi anni, tutte le istituzioni che hanno collaborato, stanno collaborando e lo faranno anche in futuro”.

E ancora l’assessore alla Cultura del Comune di Foligno, Decio Barili. “Siamo contenti di ospitare in questa location questo evento che è molto particolare: un Festival che ci voleva perché premia tutto quello che, poi, determina effettivamente l’immagine finale, ossia il film, la proiezione dei nostri sogni. Era talmente necessario un Festival come questo che la presidente Donatella Cocchini ha pensato di colmare una lacuna davvero profonda”.

Ad inviare un messaggio anche Valeria Alessandrini, consigliere del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, e l’amministratore unico di Sviluppumbria, Michela Sciurpa. "Ringrazio l’associazione culturale ‘Aurora’, la sua presidente Donatella Cocchini, che dal 2013 propone alle scuole seminari e laboratori con i professionisti del cinema e altre figure professionali" - ha scritto in una nota Alessandrini -. "Il Festival, oltre ad essere un luogo di cultura, è diventato un punto fermo, solido di crescita e formazione di cui tutti andiamo orgogliosi. È stato un vanto collaborare, lo sarà continuare a farlo".

"Da anni" - ha dichiarato da parte sua Michela Sciurpa - "il Festival del Cinema di Spello rappresenta un appuntamento di qualità per il settore, valorizzando chi, dietro le quinte, contribuisce alla realizzazione dei film – ha sottolineato –. Coinvolgendo tanti professionisti umbri e nazionali, che proprio per la loro professionalità vengono poi impiegati nelle produzioni girate sul nostro territorio, sostiene i talenti e la creatività espressi dall’Umbria. Il cinema, tra l’altro, è uno di quei settori sul quale si concentra l’attenzione e l’impegno della nostra Amministrazione regionale. Attraverso Umbria Film Commission e Umbria film fund, la Regione sostiene un volano economico importante come quello del cineturismo, che consente di far conoscere le nostre bellezze architettoniche e paesaggistiche protagoniste delle location. Un ritorno di immagine rilevante, che si tocca con mano, guardando i dati Auditel e le percentuali di share registrati da fiction come Don Matteo".

E ancora il direttore della sede regionale umbra della Rai, Giovanni Parapini. “La Rai sostiene da anni questo Festival per due ragioni: la prima come missione di servizio pubblico; la seconda perché questo è un Festival coraggioso, innanzitutto perché è presieduto da una donna, una donna che è riuscita a far crollare dei muri in questa regione di scetticismo e talvolta anche di invidia e gelosia. Ma è stata anche capace di creare dei ponti di comunicazione con la comunità locale e con tante istituzioni. Siamo noi che ringraziamo il Festival e quest’anno siamo presenti non solo con la sede regionale ma anche con Rai per la Sostenibilità e la media partnership con Isoradio e Radio3: questo vuol dire che il Festival sta crescendo e crescendo avrà ancora di più il nostro sostegno se saprà mantenere questa linea di rigore, incisività, valorizzazione di queste professioni vere e autentiche e che misurano anche la temperatura migliore di questo Paese”.

Nato da un’idea della presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale “Aurora” APS, Donatella Cocchini, e dal regista Fabrizio Cattani, il “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri - Le Professioni del Cinema” dallo scorso anno si avvale di una doppia direzione artistica: una in capo alla presidente Cocchini in collaborazione con Francesca Romana Lovelock e l’altra in capo al montatore Gianluca Scarpa, che manterrà questo incarico anche nel 2025.

18/03/2024, 11:48